In questo momento di emergenza sanitaria parlare di programmi per favorire lo sviluppo potrebbe apparire prematuro, anche perché molto dipenderà dalla lunghezza del lock down e dai suoi effetti sull’economia reale. Ma a breve arriverà anche questo giorno e se la definizione dei dettagli può essere rimandata, non altrettanto si può dire per due punti essenziali: interiorizzata l’enorme gravità della crisi – per troppo tempo sottovalutata e rifiutata con aperitivi e hashtag vari – sarebbe opportuno chiedersi cosa c’è che non funziona nel modello organizzativo di sviluppo globale (senza entrare nel merito della sostenibilità o del new green deal, che a mio avviso nulla ha a che vedere con il tema de qua); definire il quadro generale delle risorse necessarie a finanziare i suddetti programmi e i livelli istituzionali che devono essere coinvolti; definire gli strumenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori e di rilancio dell’economia.

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